Il destino di Onit - nella costellazione di Andromeda

Il destino di Onit - nella costellazione di Andromeda

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Antonio Pettinato

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Descrizione

Nella vastità dello spazio infinito c'è spazio per il piccolo Onit e il suo grande dramma? Nel pianeta di Aret, in una remota regione della costellazione di Andromeda, Onit deve fare i conti con il suo destino, ma soprattutto con sua madre Technet, una presenza ingombrante, ostile, ma al tempo stesso affettuosa. In un microcosmo di avventure e personaggi unici nel loro genere, riuscirà Onit a giungere a una tanto agognata liberazione?


Dettagli

Genere Narrativa
Collana Narrativa Santelli
Editore Santelli
Data uscita 21/02/2022
ISBN 9788892929678
Pagine 194
Formato 14 x 21, brossura
Lingua Italiano

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21 recensioni
  • OV
    ORNELLA V.
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    Rated 5 out of 5 stars
    13 secondi fa
    ONIT E LE STELLE

    Leggere un libro al femminile scritto da un autore maschio e con protagonista un piccolo bambino avrebbe, teoricamente, potuto ingenerare qualche problema. Invece è successo esattamente il contrario! La lettura, infatti, sin dalle prime pagine, mi ha coinvolto piacevolmente per la scorrevolezza, per il lessico, per la struttura sintattico – grammaticale. Mi ha appassionato e fatto emozionare. Il libro è composto da una serie di racconti che riguardano sia luoghi sia personaggi e hanno come collante, da una parte, il rapporto edipico – patologico madre/figlio (Tecnhet/Onit) dall’altra la critica, spesso non positiva, al falso mito della cosiddetta “bontà” della civiltà contadina mondo da cui l’autore proviene e quindi che conosce bene. Da rilevare che quando Pettinato parla della natura e ne descrive gli aspetti più belli rasenta la poesia e in lontananza si percepiscono echi manzoniani. Riuscirà infine il piccolo Onit a liberarsi dalle catene che lo hanno tenuto legato, non solo da piccolo ma per buona parte della sua vita? Beh, leggete il libro e lo capirete: ne vale la pena!

  • BV
    BRUNO V.
    Consiglio questo prodotto
    Rated 5 out of 5 stars
    8 minuti fa
    ONIT: CHI È COSTUI?

    Quando ho cominciato a leggere il libro di Antonio Pettinato e mi sono imbattuto nel discorso della “e” ho pensato che non avrei finito di leggerlo! Poi, però entrando nel merito dei fatti, delle situazioni e dei personaggi raccontati, mi sono lasciato “docilmente” e piacevolmente coinvolgere sia sul piano emotivo sia sul piano intellettuale in quanto il libro, prendendo spunto dalle vicende e dai personaggi narrati nonché dalle situazioni antropico – culturali descritte, induce nel lettore valutazioni esistenziali e riflessioni indubbiamente impegnative. Il “quadro” che alla ne viene fuori riveste un indubbio interesse sul piano antropologico e culturale. Sul piano della lettura ho dovuto ricredermi rispetto alle iniziali sensazioni perché il libro è scritto con stile sobrio, scorrevole e con periodi brevi e sintetici che ti fanno capire l’essenziale anche se con poche parole. Mi auguro che l’autore prosegua nella sua attività letteraria perché è davvero bello e piacevole leggerlo.

  • GN
    GIORGIO N.
    Consiglio questo prodotto
    Rated 5 out of 5 stars
    13 minuti fa
    C'È SEMPRE BUIO A MEZZOGIORNO...

    Il Sud è sempre sud, dappertutto. Anche nel mondo speculare immaginato e raccontato da Antonio Pettinato nel romanzo “Il destino di Onit - Nella costellazione di Andromeda”.

    Un mondo parallelo, lontano dalla Terra, dove uomini, popoli, storie e vicende rispecchiano fedelmente il duro e inesorabile destino del nostro Sud.

    Luoghi che potrebbero essere quelli di un qualsiasi borgo della Calabria. Luoghi e personaggi dai nomi strani, di un popolo che con il pianeta Terra non centra nulla. Non c’è nulla di sconosciuto su Aret. Su quel pianeta, paradossalmente, Antonio Pettinato, mostra di sentirsi a casa. È un posto che conosce bene, lo ha già vissuto. Racconta, descrive, entra nei particolari, aggiungendo variabili di fantasia. Ci dona ‘cartoline’ di un antico, remoto, humus ancestrale di cui, noi meridionali, e calabresi, siamo permeati. Non è una storia di fantascienza. Non racconta di astronavi, di missioni planetarie, di realtà virtuale e invenzioni moderne. No, niente di tutto questo. Su Aret c'è quella Calabria che si vive come sulla Terra, anzi, per meglio dire, come nella nostra Calabria più remota, dove la vita, l’attività degli uomini, è scandita dai giorni e dallo scorrere delle stagioni. È il racconto, o meglio la descrizione di un vivere antico, ormai quasi perduto, ma, immaginiamo, ancora attuale nel cuore dell'autore.

  • IC
    IOLANDA C.
    Consiglio questo prodotto
    Rated 5 out of 5 stars
    22 minuti fa
    semplicità e autenticità

    Aprire un libro è come aprire una porta per entrare in un altro mondo. Qualcosa di magico accade, nella mente e nell’anima.

    Ho appena finito di leggere il libro scritto dal Prof. Antonio Pettinato e mi ha trasportato nel mondo di Onit in cui rivedo le storie raccontate da mia nonna, da mio padre… racconti e luoghi che mi riportano al passato, alle mie radici, a Scigliano.

    Nel libro ho trovato semplicità e autenticità due valori che si vedono ben poco nel mondo odierno.

    Complimenti anche per la scelta coraggiosa di avere inserito nel testo argomenti importanti e difficili, come la violenza sulle donne, sui bambini e animali, senza appesantire la lettura.

    Chissà se Onit sta pensando ad un sequel…

    Grazie Prof

  • SS
    SANTINA S.
    Consiglio questo prodotto
    Rated 5 out of 5 stars
    12 ore fa
    EMOZIONI!

    Che meraviglia di racconto dell’infanzia di Onit! Antonio Pettinato ha saputo descrivere tutte le emozioni belle e non tanto belle che lui e tanti suoi coetanei abbiamo vissuto e subito nel borgo nel pianeta di Aret, nella costellazione di Andromede.

    Anch’io ero in questo borgo negli anni 50 e Antonio Pettinato e’ riuscito a fare rifiorire i miei ricordi dei fatti, dei luoghi e delle persone che avevo messo da parte ma mai seppellito.

    La costellazione di Andromada si trova molto più vicina di quanto pensiamo e noi ragazzi di quegli anni conosciamo ogni angolo di questo pianeta Aret e ricordiamo gli accaduti con rancore ma anche con nostalgia.

    Molti di noi di quei Borghi abbiamo subito delle ingiustizie come Onit ma lui ha avuto il coraggio e il dono di saperlo raccontare.

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