Senza peso - La leggerezza di amarsi
Descrizione
Questo racconto parla del lungo percorso che ho affrontato fino a oggi, arrivando a una consapevolezza che vorrei trasmettere a chiunque leggerà la mia storia. Parla della mia infanzia, fatta di tanta paura e poco amore da parte dei miei genitori. Dell’adolescenza, contornata da bullismo, disturbi alimentari e una violenza che mi ha segnata nel profondo. Ma anche di una rinascita dopo un amore tossico, che mi ha permesso di capire da quali persone tenermi alla larga. In tutto questo la palestra mi ha aiutata a salvarmi, insegnandomi resilienza, forza, impegno e costanza. Mi sono innamorata del fitness a tal punto da diventare personal trainer e voler aiutare più donne possibili a sentirsi meravigliose, costruendo un percorso tutto al femminile, creando uno spazio sicuro, di conforto e condivisione. Vorrei trasmettere la mia storia in modo da poter dare speranza a quelle persone che si sentono in trappola, senza via d’uscita. Ci vuole tanto impegno, ma la luce può essere nell’unico angolo in cui non si è mai guardato. Seguitemi e saremo più forti, insieme.
L'Autrice
Sibilla Gazzani, classe 1999, è atleta, personal trainer specializzata in allenamento al femminile e imprenditrice digitale. Dopo anni di sperimentazione su di sé, ha creato un metodo che unisce corpo e mente con l’obiettivo di aiutare le donne a sentirsi più forti, leggere e consapevoli. Attraverso la sua community online, i percorsi di coaching e questo libro, condivide la propria esperienza per trasmettere libertà e amore verso sé stesse.
Dettagli
| Genere | Narrativa |
| Editore | Brè Edizioni |
| Data uscita | Novembre 2025 |
| EAN | 9791259709370 |
| Pagine | 148 |
| Formato | 150 x 210 brossura |
| Lingua | Italiano |
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- GCGiovanni C.Revisore verificatoValutato 5 su 5 stelle12 secondi faStupendo ❤️
Ci sono libri che ti accarezzano e libri che ti spogliano.
“Senza peso” appartiene alla seconda categoria, senza anestesia e senza pudore.
Sibilla Gazzani non scrive un’autobiografia: la vomita.
Pagina dopo pagina ti sbatte in faccia la sua vita nuda e cruda, senza filtri instagram, senza il trucco delle belle parole quando il dolore è troppo grande per essere elegante. E proprio per questo è un libro bellissimo, di una bellezza scomoda, vera, che ti lascia il sapore del sangue in bocca e contemporaneamente una strana, inspiegabile leggerezza nel petto.
Qui dentro c’è tutto: la fame d’amore di una bambina che cresce troppo in fretta, l’anoressia come religione e prigione, il rapporto con il corpo vissuto come nemico pubblico numero uno, la bulimia, il sesso usato come antidolorifico, le relazioni tossiche, la maternità desiderata e temuta, il fondo toccato più volte e la risalita, lenta, faticosissima, ma autentica.
Eppure non è mai un libro vittimista.
Sibilla non chiede pietà, chiede verità.
Ti guarda dritto negli occhi (anche dalla copertina, con quello sguardo che sembra dire “sì, sono io, prenditi tutto”) e ti obbliga a fare i conti con le tue di ombre. Perché mentre leggi la sua storia, inevitabilmente ci trovi pezzi della tua.
La scrittura è diretta, tagliente, a tratti volgare (nel senso più nobile del termine: parla la lingua della strada, del letto, del water in cui hai vomitato l’ennesima abbuffata). Non ci sono metafore consolatorie, c’è la carne, il sudore, le…